In società con Dio — parte uno

Dicembre 1, 2017

Dalla serie Roadmap

[In Partnership with God—Part 1]

Valore. È una parola che sentiamo spesso. Il nostro valore personale è spesso definito dalle informazioni che abbiamo e dalle competenze da noi acquisite, confrontate con il bisogno o la commerciabilità di quelle informazioni e di quelle competenze. Per conservare il nostro valore e aumentare le nostre possibilità di successo nel mondo moderno in rapido cambiamento, dobbiamo imparare, migliorare e progredire continuamente.

La definizione di “successo” per un cristiano non si limita a questioni pratiche, come promozioni, posizione, efficienza, capacità, disciplina, ricchezza e il raggiungimento di obiettivi pratici. Naturalmente questi sono elementi importanti per il successo delle persone di qualsiasi estrazione sociale, ma per un cristiano queste cose non rappresentano il quadro totale.

Tra gli altri aspetti di una vita cristiana ben equilibrata, troveremmo cose come:

Vale la pena di dedicare un po’ di tempo a meditare su queste cose e riflettere su quanta forza questi elementi abbiano nella nostra vita. Vale anche la pena di esaminare qualsiasi altro valore addizionale su cui il Signore voglia farci focalizzare e che possa contribuire al nostro “fattore di successo” personale come cristiano.

Queste qualità non si possono sviluppare e mantenere solo con la propria disciplina e forza di volontà. Il nostro rapporto con il Signore e il nostro contatto personale con Lui mediante la sua Parola, la preghiera, l’ascoltare la sua voce e il riposare in Lui, hanno un ruolo importante nel modo in cui conduciamo la nostra vita. Come la maggior parte delle cose buone nella vita, un rapporto intimo con Dio non si ottiene facilmente.

Solo perché nella società moderna tutto si muove più in fretta non significa che ottenere l’eccellenza sia più facile o richieda meno tempo o meno sforzi. Il detto “tutto quello che vale qualcosa costa qualcosa” è vero oggi come sempre. Sviluppare un rapporto con il Signore ha un valore enorme per le nostre vite, ma ci costa anche molto. Non possiamo aspettarci che una maggior intimità con Dio nasca da pochi minuti superficiali e improvvisati qua e là, e nemmeno da un periodo lungo ma pieno di distrazioni.

Come Cristiani, ci siamo associati a Dio per la vita. Ci sono alcuni atteggiamenti e alcune abitudini fondamentali per assicurare che questa associazione raggiunga il suo pieno potenziale.

Per cominciare, se lo amiamo veramente con tutto il cuore, l’anima e la mente, dobbiamo mettere il Signore al primo posto nella nostra vita e fare uno sforzo consapevole per mantenercelo. Gesù vuole che lo amiamo, che abbiamo fame della sua verità e siamo disposti a mettere in pratica il suo piano nella nostra vita. Possiamo capire se ha il primo posto nei nostri pensieri quando vediamo quanto tempo passiamo con Lui, quanto abbiamo a cuore quello che dice e quello che pensa delle cose, e che priorità diamo a Lui e alla sua volontà.

Il Signore non ci costringe ad amarlo o a passare tempo con Lui. Non ci obbliga a ubbidirgli. Vuole che il nostro amore, il nostro tempo e la nostra devozione siano un'offerta libera, fatta con il cuore e non per obbligo. Piani per le nostre devozioni, orari che facilitano il progresso nella nostra vita spirituale e un approccio disciplinato alla spiritualità possono essere utili a far sì che il tempo che passiamo con Lui sia di buona qualità. Anzi, Lui ci aiuterà a formare dei piani efficaci per la crescita spirituale, ma vuole lo stesso che i nostri sforzi siano fatti per amore e perché vogliamo sinceramente stargli vicino.

Un altro aspetto importante del nostro rapporto con Dio è camminare nel timore del Signore. Sappiamo che ci ama incondizionatamente e che perdona i nostri peccati. A volte sentiamo la presenza del Signore intimamente e siamo acutamente consapevoli del suo amore, della sua grazia e della sua misericordia. Ciò non significa, però, che chiuderà gli occhi se usciamo ripetutamente, intenzionalmente e continuamente dalla sua volontà, se disubbidiamo alla sua Parola, ignoriamo la sua voce che parla al nostro cuore e ignoriamo i principi che ha indicato nella sua Parola.

Dobbiamo mantenere un sano timore del Signore nella nostra vita. Dovremmo avere paura di fare le cose che sappiamo essere sbagliate, sgradevoli ai suoi occhi e contrarie alla sua Parola, sapendo che le benedizioni che riceviamo da Lui – incluse protezione fisica, provvidenza, salute e felicità – dipendono dalla nostra ubbidienza nei suoi confronti.

Fa parte del timore del Signore anche il mantenere il nostro cuore libero da peccati inconfessati. Se abbiamo peccato, dobbiamo chiedere al Signore di perdonarci e a volte dobbiamo anche chieder perdono agli altri. Sforzarci di mantenere il nostro cuore e il nostro spirito a posto con il Signore, può darci più fede per “accostarci con piena fiducia al trono della grazia”, in preghiera, per ottenere misericordia ed essere soccorsi nel momento del bisogno.[1]

Per avere successo spiritualmente, dobbiamo anche avere umiltà. Maturare il nostro rapporto con il Signore richiede sincera umiltà. Dobbiamo renderci conto che per quanto possiamo essere intelligenti, per quanto frutto portiamo o successo abbiamo, per quanto siamo sani e in forma o la nostra famiglia sia meravigliosa, abbiamo ancora bisogno dell’aiuto del Signore e dell’infusione dello Spirito Santo per riuscire a realizzare il proposito divino nella nostra vita. Comprendere quanto bisogno abbiamo del Signore è un processo che dura una vita e la nostra umiltà davanti a Lui aumenta quando sopportiamo le battaglie, gli ostacoli e le difficoltà della vita. Più ci stringiamo al Signore e dipendiamo da Lui con la sincera consapevolezza delle nostre debolezze e dei nostri limiti, più saremo in grado di riconoscere la sua unzione nella nostra vita e in quella degli altri. Più diamo credito a Dio per operare nella nostra vita, più lo glorifichiamo.

Avere questo tipo d’umiltà potrebbe non essere al primo posto nel nostro elenco di priorità, però, man mano che cresceremo nel Signore e matureremo, ci renderemo conto che siamo tutti piuttosto deboli e fallibili senza la sua unzione miracolosa.

Inizia la tua giornata passando del tempo con Me, poi lascia che quel tempo e la mia presenza si soffermino per tutto il giorno. Prima ancora che la tua giornata abbia inizio, entra in comunione con Me in silenzio e con fiducia. Lì, in quei momenti in silenzio con Me, troverai la tua forza, la tua pace e la tua energia, il tuo amore e la tua unzione per la giornata.[2]Gesù, in profezia

Mentre erano in cammino, Gesù entrò in un villaggio; e una donna, di nome Marta, lo ospitò in casa sua. Marta aveva una sorella chiamata Maria, la quale, sedutasi ai piedi di Gesù, ascoltava la sua parola. Ma Marta, tutta presa dalle faccende domestiche, venne e disse: «Signore, non ti importa che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti». Ma il Signore le rispose: «Marta, Marta, tu ti affanni e sei agitata per molte cose, ma una cosa sola è necessaria. Maria ha scelto la parte buona che non le sarà tolta». —Luca 10,38-42 [3]

Maria si sedette ai piedi di Gesù e stette ad ascoltarlo. Quella è l’unica cosa veramente necessaria: ascoltare il Signore, sedersi ai suoi piedi ad ascoltare la sua Parola. Aiutaci a ricordarlo, Signore, che la tua Parola viene per prima, che il tuo amore viene per primo e che il tuo amore si manifesta nella tua Parola, la Parola amorevole su cui si basano la nostra vita e il nostro lavoro per Te. Questo è tutto il nostro dovere, il nostro impegno e il nostro lavoro: amare Te e amare gli altri, amare la tua Parola e amare gli altri con la tua Parola. —David Brandt Berg

Roadmap era una serie di video creati da LFI per giovani adulti.
Pubblicato originariamente in inglese nel 2010. Adattato e ripubblicato l’8 giugno 2017.

Copyright © 2017 The Family International.


[1] Vedi Ebrei 4,16.

[2] Vedi Isaia 30,15.

[3] NR.

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