Brani tratti dalla serie Roadmap
Alcune persone sono profondamente influenzate dalle loro emozioni. Non è del tutto un male, a meno che le emozioni siano negative. Se hai la tendenza ad arrabbiarti e a sfogarti sugli altri, a guidare l’auto troppo velocemente perché sei frustrato o irritato, se ti ubriachi quando ti senti triste o solo, o hai altri comportamenti simili, è importante che impari a controllare le tue emozioni. Gestire le emozioni non significa che tu debba smettere di averne o di esprimere te stesso.
Gestire le tue emozioni significa che:non reagisci in maniera eccessiva alle situazioni;
ti prendi il tempo di mettere le cose nella prospettiva giusta;
rimani fermamente in controllo, così che le tue emozioni migliorino la tua vita, invece di rovinarla;
fai in modo che le tue emozioni lavorino per te e non contro di te.
—Burke Hedges, You, Inc.[1]
Prendi ad esempio questa storia:
Quando un certo atleta era solo un ragazzo, era ovvio a tutti che fosse dotato di speciali doti fisiche. Amava tutti gli sport ed eccelleva in tutti quelli in cui si cimentava.
A nove anni, suo padre gli porse una racchetta da tennis di legno, piuttosto storta. Dopo il primo colpo dato, il ragazzo si appassionò al gioco. Ben presto fu in grado di battere tutti i coetanei della sua nazione.
A dodici anni, batteva regolarmente i migliori giocatori adulti del paese e riusciva a mettere in difficoltà i professionisti. Tutti predicevano che un giorno sarebbe stato un campione; vale a dire, se avesse imparato a controllare il suo carattere.
Quando qualcosa andava storto, come quando sbagliava un colpo facile o un arbitro commetteva un errore, il ragazzo aveva un attacco di rabbia. Perdeva il controllo di sé al punto da cominciare a perdere partite che avrebbe dovuto vincere.
Un giorno suo padre andò a vederlo nelle finali di un torneo importante. Come al solito, il ragazzo cominciò a perdere il controllo di sé, gridando, imprecando e lanciando al suolo la racchetta. Dopo aver visto il suo terribile comportamento per una decina di minuti, il padre scese in campo e annunciò a tutti i presenti: “La partita è finita. Mio figlio si ritira”. E con quello si avvicinò al figlio e con una voce ferma gli disse: “Vieni con me”.
Arrivati a casa, suo padre chiuse la racchetta in un armadio e disse: “Non toccherai questa racchetta, o qualsiasi altra racchetta, per sei mesi – fine della discussione”.
Al termine dei sei mesi il padre porse la racchetta a suo figlio con queste parole: “ Se sento una sola imprecazione, o se butti per terra la tua racchetta per la rabbia, te la toglierò per sempre. O controlli il tuo carattere o sarò io a controllarlo per te”.
Il ragazzo fu così contento di poter giocare che riprese lo sport con più passione di prima. Prima di compiere i sedici anni stava già vincendo tornei professionisti in tutta Europa.
A ogni torneo il ragazzo migliorava e la stampa cominciò a chiamarlo “ragazzo angelo”. Dopo la sospensione impostagli da suo padre, aveva imparato a gestire le sue emozioni anche nelle condizioni più stressanti.
Sia che fosse il primo punto di una partita facile o l’ultimo punto snervante di una finale combattuta, la sua espressione e il suo comportamento rimanevano gli stessi. Aveva un controllo assoluto delle sue emozioni.
Finì col diventare quello che molti esperti considerano il più grande giocatore di tutti i tempi. Vinse otto dei principali campionati, compresi sei titoli del French Open (il primo dei quali quando aveva solo diciotto anni) e cinque titoli consecutivi a Wimbledon. Il ragazzo viziato, più tardi noto come “ragazzo angelo”, era Bjorn Borg.
Borg sarebbe il primo ad ammettere che imparare a gestire le proprie emozioni fu un momento di svolta nella sua carriera tennistica, se non nella sua vita. Che tu abbia cinque anni o cinquantacinque, saper gestire le tue emozioni significa capire che non sempre puoi controllare quello che ti succede; ma, come imparò Bjorn Borg, PUOI controllare la tua reazione emotiva. —Burke Hedges, You, Inc. (adattato)
Bjorn Borg imparò a controllare le sue emozioni quando era ancora adolescente e i risultati furono un successo enorme e un ottimo carattere. Il padre di Borg intervenne e gli fece imparare la lezione. In alcuni casi il nostro Padre celeste potrebbe fare lo stesso, se necessario, per insegnarci autocontrollo e dominio di sé. Altre volte potrebbe lasciarci andare nella direzione sbagliata da noi scelta, finché vedremo da soli dove ci ha portato la nostra mancanza di autocontrollo – e di solito non è dove avevamo originariamente deciso di andare. Se vogliamo imparare in fretta, non aspetteremo che intervenga il Signore né ci aspetteremo che lo faccia sempre. A volte – anzi, spesso – il Signore è disposto a lasciarci imparare le cose a nostre spese. Così è importante imparare a essere personalmente responsabili delle nostre azioni ed emozioni.
Agire in base a emozioni fuori controllo avrà inevitabilmente delle conseguenze. Non riflettere a fondo sulle cose può avere ripercussioni sulla nostra vita. Spesso, purtroppo, quelle conseguenze e quelle ripercussioni non possono essere annullate.
La società moderna offre più libertà e più scelte. Ci troviamo davanti anche più tentazioni, più distrazioni e più permissività. Di conseguenza è cruciale capire a fondo e rispettare il potere delle nostre emozioni e imparare ad assumercene la responsabilità e a gestirle bene.
Non è mai troppo tardi per imparare a controllare il tuo temperamento o gestire le tue emozioni. Per farlo ci sono molti suggerimenti pratici che possono essere efficaci ma il modo più adeguato di maturare in questo campo è mediante una comunione con il Signore in preghiera, leggendo la sua Parola e affidando a Lui la nostra vita e le nostre emozioni.
Vivere senza rimpianti
Un altro aspetto dell’autocontrollo ha a che fare con la disciplina. Per esempio, hai abbastanza autocontrollo da allontanarti da qualcosa di piacevole o “divertente”, quando non è la cosa giusta da fare? O resistere all’idea di fare qualcosa di pazzo, come accettare una sfida pericolosa da parte di un amico? Hai abbastanza autocontrollo da evitare di bere troppo, per impedirti di fare la figura dello stupido o, peggio ancora, di causare danni seri? Forse le tue buffonate da ubriaco compromettono il tuo rapporto con la persona che ami; o forse distruggi la tua auto, fai male a qualcuno o perdi il lavoro. Forse ti fai bocciare a scuola o spingi gli altri a dubitare del tuo carattere.
Prendere il controllo della tua vita richiede disciplina. Proprio così – e tanta. Una buona disciplina, però, non è facile da ottenere né da mantenere. Richiede l’energia mentale necessaria a superare passioni vane e abitudini sbagliate. Richiede anche la forza d’animo di resistere al richiamo di molte tentazioni che potrebbero invogliarci ad attrazioni futili e marginali. Più che altro, richiede un’attenzione inarrestabile alle cose più importanti. —Stephen Covey[2]
Alcuni ricercatori hanno trovato venti cose che le persone fanno da giovani e di cui probabilmente si pentiranno quando saranno arrivate a quarant’anni. Tra queste, fumare, postare foto spinte su internet, frequentare compagnie imprudenti, farsi tatuaggi in punti visibili, farsi piercing e plug, spendere esageratamente e indebitarsi, fare sesso casuale e non protetto, lasciare la scuola ed essere troppo occupate per passare tempo con le persone che amano, o non provare interesse per farlo.
C’è un’ampia gamma di opinioni sulla validità di queste azioni e alcuni potrebbero non essere d’accordo che questi punti siano un rischio o cose da evitare; il punto però è questo: non avrai sempre la mentalità, gli atteggiamenti o l’approccio alla vita che hai oggi, e un giorno potresti ripensare alle cose che fai adesso, a certe azioni che non potrai annullare o disfare, e dire: “A cosa diavolo stavo pensando?”
I leader non dovrebbero preoccuparsi troppo degli errori occasionali, ma devono stare in guardia contro le cose di cui un giorno potrebbero vergognarsi. —Jon Huntsman
Oggi stiamo facendo scelte che influenzeranno il corso del resto della nostra vita. Indubbiamente vogliamo che quel corso sia buono. Per questo è molto importante sapere innanzi tutto cosa vuole il Signore, oltre a dove stiamo andando e perché ci stiamo andando; potremo così sviluppare le abitudini giuste e la disciplina necessarie a farci seguire quella strada. Ognuno di noi ha il proprio futuro nelle proprie mani; stabiliamo quello che saremo attraverso le scelte che facciamo ogni giorno.
Dio mi ha dato questo giorno da usare come voglio. Posso sprecarlo o usarlo per il bene; ma quello che faccio oggi è importante, perché in cambio sto dando un giorno della mia vita. Quando arriverà domani, questo giorno se ne sarà andato per sempre, lasciando al suo posto quello con cui l’ho scambiato. Voglio che sia un guadagno, non una perdita; un bene, non un male; un successo, non un fallimento… per non rammaricarmi in futuro del prezzo a cui l’ho pagato. —Attribuito a W. Heartsill Wilson
Roadmap era una serie di video creata per giovani adulti. Pubblicato originariamente in inglese nel 2010. Adattato e ripubblicato nell’ottobre 2016.
Pubblicato sull’Ancora in inglese il 10 maggio 2017.