Maria Fontaine
Il Signore non ti giudica dai tuoi conseguimenti. Non ti giudica dal tuo lavoro o dalla tua posizione. Non ama una persona di più solo perché ha un ministero, un lavoro o una testimonianza apparentemente “gloriosi”; mentre ne ama un’altra di meno perché ha un lavoro che sembra più insignificante. Il suo amore per te non ha niente a che fare con il tuo ministero, il tuo lavoro o i tuoi risultati. Ti ama perché sei tu; non ha niente a che fare con i tuoi conseguimenti o il modo in cui ti vede la gente. Ti ama perché sei tu, perché ti ha creato per fargli piacere; vede il tuo amore e la tua fedeltà a Lui, non i tuoi risultati. Non ti mette a confronto con gli altri.
Se il Signore non ci paragona gli uni agli altri, perché dovremmo farlo noi? Non dobbiamo competere gli uni gli altri per l’amore o il favore del Signore. CI chiede di esaminare la nostra vita e il nostro discepolato secondo la fedeltà che abbiamo nel seguire le sue indicazioni per la nostra vita. “Ciascuno esamini invece l'opera propria; così avrà modo di vantarsi in rapporto a se stesso e non perché si paragona agli altri”.[1]
Molte volte possiamo essere tentati di paragonarci agli altri; pensiamo che abbiano più talenti di noi, che siano più belli, più forti, più intelligenti, migliori nella testimonianza o nell’insegnamento, o che esercitino meglio i loro doni – e la lista continua! Ma possiamo essere certi che in fin dei conti tutto questo non ha importanza, quando si tratta del nostro rapporto con il Signore.
Forse qualcuno ha più talenti, più doni, un ministero o dei risultati più visibili, ma a Dio questo non importa. Ti giudica da quello che fai con i talenti che ti ha dato, non con quelli che ha dato a qualcun altro. Ti ama; e se tu ami Lui e gli altri e fai del tuo meglio per amarlo, seguirlo ed essere fedele in quello che ti ha chiesto di fare, quella è l’unica cosa che conta. Non cedere alla tentazione di paragonarti agli altri!
Ovviamente, quando ci mettiamo a confronto con gli altri, spesso non ci preoccupiamo esclusivamente dell’opinione del Signore; ci preoccupano anche le opinioni degli altri. Ci preoccupiamo di come ce la caveremo se messi a confronto con loro. Paragonandoci agli altri, però, potremmo finire per sentirci scontenti e scoraggiati sul serio. È uno dei motivi per cui il Signore nella Bibbia ci ammonisce che paragonarci gli uni agli altri non è una cosa saggia.[2] Non dobbiamo guardare quello che hanno gli altri sotto forma di benedizioni, posizione, talenti e così via. È un vicolo cieco che può solo tirarci giù.
Il modo per evitare le battaglie con i paragoni o con l'invidia è essere grati di ciò che il Signore ci ha dato, cercando di essere contenti dello stato in cui ci troviamo, sapendo che Lui ci ama e ha uno scopo ben preciso per la nostra vita. L'unico modo in cui possiamo trovare una gioia duratura e una vera soddisfazione è dedicarci completamente a ciò che Lui ci chiede di fare e non passare il tempo a desiderare di essere diversi, o di essere qualcun altro, da qualche altra parte, a fare qualcos'altro.
Il Signore ci ricompenserà per il nostro amore per gli altri, la nostra ubbidienza a Lui e la nostra fedeltà. La nostra fedeltà nei suoi confronti, in qualsiasi campo Lui ci metta, ci ripagherà con grandi ricompense! Pensa solo: la tua fedeltà e la tua perseveranza di adesso, nonostante le avversità o le difficoltà che incontri, saranno ricordate per sempre in cielo, come indica la seguente profezia. È una motivazione stupenda, a mio parere.
Potete trovare grande gioia e contentezza nella consapevolezza che amo ognuno di voi come individuo. Ognuno di voi è prezioso ai miei occhi. Ognuno è speciale per Me. Sono morto per ognuno, ho redento ognuno e quindi ognuno è molto speciale per Me.
L’uomo guarda all’apparenza esteriore, ma Io guardo al cuore. Sono un Dio d’amore e misericordia, di giustizia, tenerezza, perdono e comprensione. I miei giudizi sono veri e giusti. Le mie ricompense sono assolutamente eque. Il mio verdetto è infallibilmente corretto. La mia ricompensa è giusta.
Non giudico tutti gli uomini allo stesso modo, giusto per bilanciare le cose, ma giudico ognuno come una creazione unica, perché è un individuo che Io amo individualmente. Ognuno è giudicato e premiato secondo il mio amore, la mia saggezza e la mia giustizia.
Ai miei seguaci di una volta ho detto: “Che t’importa? Tu seguimi”. Non importa chi fa questo e chi fa quello. Ciò che importa è che tu mi segua, che faccia le cose che ti ho messo nel cuore di fare, che realizzi gli incarichi che ti ho dato, che sia fedele in tutto quello che ti ho dato, nella vocazione che ti ho affidato.
Tutto quello che fai per Me in questa vita sarà premiato in quella futura – e molto più di quanto potresti immaginare! Riceverai cento volte tanto per l’amore e le fatiche spese per il mio regno.
Non c’è sacrificio che non sarà ripagato, o che rimarrà invisibile o inosservato da Me, perché vedo ogni tua mossa e conosco ogni tuo pensiero. Vedo le tue lacrime e ascolto le tue preghiere. Sento le tue preoccupazioni, sento quando hai difficoltà, quando sei tentato o sei debole e stanco. Provo compassione per te.
Il tuo amore e i tuoi servizi per Me, i sacrifici che hai fatto, sono tutti registrati per l’eternità. Rimarrò una testimonianza eterna di come hai dato la vita, di come hai creduto e mi hai servito, credendo anche se non hai veduto. Ti sarà messo in conto di una grande fede e per questo riceverai una grande ricompensa e una gioia e contentezza insondabili. —Gesù, in profezia
Pubblicato originariamente in inglese nel febbraio 1996.
Adattato e ripubblicato il 1 dicembre 2016.