Plasmare e modellare

Marzo 15, 2017

Compilazione

[Molding and Shaping]

Il Signore modella la nostra vita in modi nuovi in periodi diversi, attraverso una vasta gamma di esperienze. Il piano migliore è guardare quello che vi ha dato da fare in questo momento e decidere che non è un errore, non è una punizione, non è una difficoltà da sopportare. A seconda del vostro atteggiamento, può essere un’esperienza positiva, un’opportunità che potrete trasformare in qualcosa che porterà beneficio a voi e alle persone che vi stanno intorno. È la possibilità di guadagnare una dose di qualità, forza, convinzione e visione che non potreste ottenere in nessun altro modo e da nessuna altra parte.

La vita non migliora quando diventa più facile. Migliora vivendola fino in fondo. Per farlo, dovete cercare di provare gioia in ogni occasione e sforzarvi di trarre vantaggio da ogni situazione, non importa come vi possa sembrare inizialmente. Se prendete la vita così e chiedete a Dio di aiutarvi a trovare un tesoro in quello che al momento potrebbe sembrarvi un letamaio, scoprirete qualcosa di molto più bello di quel che vi sareste potuti aspettare. —Maria Fontaine

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Vieni in aiuto alla mia incredulità, Signore. Quando provo dolore mi dimentico che ti prendi cura di me. Dimentico che mi hai aiutato nelle mie prove. Dimentico che mi stringi tra le tue braccia per tenermi al sicuro. Dimentico che provi il mio dolore insieme a me. Dimentico che mi ami. Dimentico che sono importante per te. Dimostrami la tua presenza, fammi sentire avvolto dal tuo amore. Guarisci la mia anima ferita. Grazie per come stai con me anche nella mia incredulità. —Timothy Daley

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Non temere la lotta; accettala. Accettala con la consapevolezza che il Grande Tessitore prenderà tutte le tue difficoltà, le tue domande, le tue delusioni e le tue paure e le userà per rinsaldare la tua fede e renderti sempre di più l’uomo o la donna che assomiglia a Gesù Cristo. —Ravi Zacharias

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So che è lì con te! È lì in mezzo al buio. È lì nelle tribolazioni. È lì nelle prove. È lì nella confusione. È lì negli abissi. È lì perché ti ama, perché gli stai molto a cuore.

Qualsiasi cosa succeda, abbi fede in Lui! Invocalo! Stai passando per il rifacimento, la rottura, la plasmazione e il modellamento della tua vita, e ogni uomo e donna di Dio passa per queste cose. —David Brandt Berg

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La parola che fu rivolta a Geremia dall'Eterno, dicendo: «Alzati e scendi alla casa del vasaio, e là ti farò udire le mie parole». Allora io scesi alla casa del vasaio, ed ecco, egli stava facendo un lavoro alla ruota. Ma il vaso che stava facendo con l'argilla si guastò nelle mani del vasaio. Così, cominciando da capo, egli fece con essa un altro vaso, come parve bene agli occhi del vasaio. Allora la parola dell'Eterno mi fu rivolta, dicendo: «O casa d'Israele, non posso io fare con voi come ha fatto questo vasaio?», dice l'Eterno. «Ecco, come l'argilla è nelle mani del vasaio, così siete voi nelle mie mani, o casa d'Israele!» —Isaia 18,1-6

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Dio non commette errori.

Nel 1502, a Firenze, alla chiesa di Santa Maria fu donato un grosso blocco di marmo. La chiesa immediatamente assunse quello che ritenevano un professionista per scolpire quell’enorme pezzo di pietra. Poco dopo aver iniziato questo grande compito, l’artista fece un foro alla base, distruggendo quello splendido blocco di marmo. Non sapendo cosa fare, la chiesa decise di ricoprirlo con un telo enorme, dato che era stato danneggiato e reso irriconoscibile e irreparabile. Un certo uomo di nome Michelangelo ebbe notizia di quella pietra enorme e di come era stata rovinata, così per curiosità andò a vederla e pensò: “Ehi, credo di poterla usare per qualcosa”. Dopo qualche tempo iniziò a lavorarla e scolpirla. Quella che era già considerata una causa persa divenne una delle statue più belle del personaggio biblico di Davide.

Molti oggi si sentono come un gigantesco pezzo di marmo – forse maltrattati e malconci, forse privi di sostanza, forse scartati da altre persone. Nella abili mani di Dio Onnipotente, però, possiamo essere plasmati in qualcosa di bello.

Dio, il Mastro Vasaio, ha un modo tutto suo di prendere gli scarti e farne qualcosa di bello.

Lui è il vasaio, noi siamo l’argilla. Lui è il pastore, noi siamo le pecore. Lui è il padrone, noi siamo i servi. Non importa quanto siamo istruiti, non importa quanto potere e quanta influenza pensiamo di possedere, non importa da quanto tempo camminiamo con Lui, non importa come possiamo immaginarci importanti nei suoi piani; nessuna di queste cose ci permette di capire perché fa ciò che fa, quando lo fa e come sceglie di farlo. La volontà di Dio va oltre la nostra comprensione, tuttavia è il modo in cui siamo tenuti a pensare e vivere.

Dio sa quel che fa per tutti noi. Lui è il vasaio e noi siamo l’argilla. Ci plasmerà e ci creerà in modo da trasformarci in un capolavoro perfetto per adempire la sua buona, piacevole e perfetta volontà. —Anonimo[1]

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Una delle parti più difficili della vita cristiana è il fatto che diventare discepoli di Cristo non ci rende immuni alle prove e alle tribolazioni della vita. […] La Bibbia insegna chiaramente che Dio ama i suoi figli e fa in modo che “tutte le cose cooperino al nostro bene”.[2] Ciò deve significare che le prove e le tribolazioni che permette nella nostra vita fanno tutte parte del cooperare al nostro bene. Per il peccatore, quindi, tutte le prove e le tribolazioni devono avere uno scopo divino.

Come per tutte le cose, lo scopo finale di Dio è che ci trasformiamo sempre di più nell’immagine di suo Figlio.[3] Questo è l’obiettivo del Cristiano; ogni cosa nella vita, comprese le prove e le tribolazioni, sono disegnate per farci raggiungere quella meta. Fa parte del processo di santificazione, di essere separati per gli scopi divini e resi adatti a vivere per la sua gloria. Il modo in cui le prove realizzano queste cose è spiegato in 1 Pietro 1,6-7: “A motivo di questo voi gioite anche se al presente, per un po' di tempo, dovete essere afflitti da varie prove, affinché la prova della vostra fede, che è molto più preziosa dell'oro che perisce anche se vien provato col fuoco, risulti a lode, onore e gloria nella rivelazione di Gesù Cristo”. La fede del vero credente guadagnerà sicurezza mediante le prove che sosterrà, così che potrà trovare pace nella consapevolezza che è reale e che durerà in eterno.

Le prove sviluppano un carattere santo e questo ci permette di “vantarci anche nelle afflizioni, sapendo che l'afflizione produce perseveranza, la perseveranza esperienza e l'esperienza speranza. Or la speranza non confonde, perché l'amore di Dio è stato sparso nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato”.[4]Tratto da gotquestions.org

Pubblicato sull’Ancora in inglese l’8 novembre 2016.


[1] http://users.stic.net/fortress/pr-masterpiece1.htm.

[2] Romani 8,28.

[3] Romani 8,29.

[4] Romani 5,3–5.

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