Camminare per fede e non per visione

Ottobre 12, 2016

Compilazione

[Walking By Faith, Not Sight]

Secondo Corinzi 5,6-7 dice: “Siamo dunque sempre pieni di fiducia, e sappiamo che mentre abitiamo nel corpo siamo assenti dal Signore (poiché camminiamo per fede e non per visione)”.[1] Altre versioni usano la parola viviamo, invece di camminiamo. Qui il “camminare” è un riferimento metaforico al modo in cui una persona conduce la propria vita. Si parla anche di “cammino” o di “strada nella vita” per indicare il modo in cui una persona agisce nella propria vita.

L’apostolo Paolo ricorda ai suoi lettori che i seguaci di Cristo non devono costruire la propria vita su cose prive di un valore eterno. Invece di cercare le stesse cose che cerca il mondo, un Cristiano dovrebbe concentrarsi sulle realtà invisibili come Gesù e il cielo. Paolo continua col dire: “Per questo ci sforziamo di essergli graditi, sia che abitiamo nel corpo, sia che ne partiamo. Noi tutti infatti dobbiamo comparire davanti al tribunale di Cristo, affinché ciascuno riceva la retribuzione di ciò che ha fatto quando era nel corpo, sia in bene sia in male”.[2] Gesù ci disse di procurarci tesori nei cieli.[3] Promise un premio a tutti quelli che fanno la sua volontà[4] e una punizione per quelli che lo rigettano.[5]

Camminare per fede significa vivere alla luce di conseguenze eterne. Camminare per fede vuol dire temere Dio più dell’uomo; ubbidire alla Bibbia anche quando è in conflitto con i comandamenti umani; scegliere la rettitudine invece del peccati, qualunque sia il prezzo da pagare; confidare in Dio in qualunque circostanza; e credere che Dio ricompensi tutti quelli che lo cercano, qualunque cosa dicano gli altri.[6]

Invece di amare le cose di questo mondo,[7] i Cristiani dovrebbero passare la loro vita a glorificare Dio in tutto ciò che fanno.[8] Ci vuole fede per vivere così, perché non possiamo vedere, sentire o toccare niente di spirituale. Quando basiamo la nostra vita sulla verità della Parola di Dio, invece che sulla filosofia popolare ai nostri giorni, andiamo contro alle nostre inclinazioni naturali. […] Camminare per fede ci richiede di sintonizzare i nostri cuori sulla voce dello Spirito Santo e sulla verità della sua Parola.[9] Scegliamo di vivere secondo ciò che Dio ci rivela, invece di confidare nella nostra intelligenza.[10]From gotquestions.org[11]

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Hai mai immaginato di essere cieco? Io ho provato molte volte a identificarmi con i non vedenti, provando a fare qualche passo a occhi chiusi. Dopo un paio di passi sono totalmente disorientato. È innaturale per noi camminare senza guardare dove andiamo.

La Bibbia ci sfida a “camminare per fede e non per visione”. Questo compito è altrettanto innaturale del camminare a occhi chiusi; ma più passi facciamo, più questo percorso diventa facile e più fiduciosi siamo di dove arriveremo. E alla fin fine la fede è tutta lì: è la “certezza di cose che si sperano”.[12]Shane Scott[13]

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Un classico esempio di fede invece di visione è il tentativo di Pietro di camminare sulle acque del Mare di Galilea. Una notte Pietro era su una barca con alcuni compagni, in mezzo alla tempesta. Correvano il grave pericolo di affondare, quando improvvisamente videro Gesù che camminava verso di loro in mezzo alle onde impetuose, dicendo loro di non aver paura.

“Signore, se sei tu”, disse Pietro, “dimmi di venire da te sulle acque”. “Vieni”, gli disse. Pietro uscì dalla barca, camminò sull’acqua e si diresse verso Gesù [e fin qui tutto bene!]. Ma quando vide il vento [adesso la fede lascia il posto alla visione], ebbe paura, cominciò ad affondare e gridò: “Signore, salvami!” Immediatamente Gesù stese una mano e lo afferrò. “Uomo di poca fede” gli disse, “perché hai dubitato?”[14]

Uno dei maggiori ostacoli per la fede è che il mondo intorno a noi, come le acque che vorticavano intorno a Pietro, sembra troppo reale. Noi, creati dalla polvere della terra, siamo per nostra stessa natura in sintonia con il mondo fisico. Quando siamo malati, proviamo dolore. Subiamo molestie o siamo minacciati da vicini o da parenti. Quando perdiamo un lavoro, vediamo la gelida realtà di una nota di licenziamento e dei debiti che si ammucchiano. I problemi di famiglia sono reali. I referti medici sono reali. Come lo sono le tentazioni e le debolezze della carne.

In qualsiasi situazione possiamo guardarci intorno e vedere, ascoltare, assaporare, odorare e sentire la realtà materiale. La conosciamo attraverso i nostri sensi. Ma c’è un’altra dimensione vitale, la fede. […]

Se le nostre menti sono per lo più attente al mondo e alle cose materiali, esercitare l’elemento spirituale della fede è molto difficile. Possiamo facilmente cominciare a sprofondare nelle acque del dubbio, come fece Pietro.

D’altra parte, distogliere la mente dal mondo fisico e rivolgerla allo spirituale è una delle chiavi principali per rafforzare la nostra fede. Possiamo riempirci la mente di una comprensione spirituale studiando la Parola di Dio e permettendo allo Spirito di Dio di operare in noi. Inoltre, mediante le nostre preghiere dirette a Dio, le nostre menti saranno più concentrate sulla realtà della presenza di Dio nella nostra vita. —Anonimo[15]

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Ci sono problemi che durano poco, come l’influenza o un piccolo disaccordo con i colleghi di lavoro. Altri invece possono durare molto di più: una malattia cronica, un handicap o un vizio, la perdita di uno dei nostri cari, o una lotta continua per superare una debolezza come l’ira o la depressione. Può essere necessario lottare contro tali difficoltà per settimane, per mesi o anche per anni.

A volte i problemi persistono anche quando ti sembra di aver fatto tutto quello che potevi. Hai pregato, hai letto e obbedito alla Parola di Dio; hai invocato le sue promesse e hai cercato di confidare in Lui, però non vedi nessuna risposta. Può essere molto scoraggiante.

In questi casi può darsi che Dio ti stia mettendo alla prova per vedere se continuerai a confidare in Lui, a credere in Lui e a ringraziarlo per tutte le cose buone che ha fatto per te, anche quando sembra che non stia rispondendo alle tue preghiere. “Camminiamo per fede, e non per visione. Benedetto colui che, senza aver visto, crede”.[16] A Dio piace che i suoi figli manifestino fede in Lui e ha promesso di ricompensare abbondantemente coloro che sopportano con coraggio la prova della loro fede.

Se Dio sta lavorando nella tua vita per esaltare una qualità speciale in te, il procedimento potrebbe durare a lungo. Un pezzo di carbone non può trasformarsi in diamante nel corso di una notte e lo stesso vale anche per la nostra vita.

Quando pensi di essere arrivato al limite, devi resistere ancora un po’. Spesso la pazienza è la chiave che apre la porta alle benedizioni di Dio e a volte dobbiamo accontentarci di aspettare la sua risposta. Ci aspettiamo che Dio ponga fine ai nostri problemi immediatamente, ma forse Egli sa che per qualche motivo è meglio farlo in un secondo tempo. I tempi di Dio sono perfetti. “Egli ha fatto ogni cosa bene”.[17] Abbi fiducia in Lui!

Fede è credere. Fede è avere fiducia. La fede non si arrende. La fede si rifiuta di accettare qualsiasi cosa come impossibile. La fede rifiuta di lasciarsi privare della gioia e della pace dalle circostanze o dalle prove.

Se rifiutiamo di arrenderci, ma ci aggrappiamo a Dio qualsiasi cosa succeda; se siamo decisi a credere alle sue promesse, anche se forse non ne vedremo la realizzazione immediata, alla fine la vittoria sarà nostra. Una fede simile non può essere sconfitta. Dio ci aiuterà fino in fondo. —Shannon Shayler

Pubblicato sull’ancora in inglese nel giugno 2016.


[1] NR, corsivo aggiunto.

[2] 2 Corinzi 5,9–10 NR.

[3] Matteo 6,19–20; Luca 12,33.

[4] Matteo 16,27; 1 Pietro 1,17; Apocalisse 22,12.

[5] Matteo 25,24–46; Giovanni 3,16–18.

[6] Ebrei 11,6.

[7] 1 Giovanni 2,15–16.

[8] 1 Corinzi 10,31.

[9] Giovanni 10,27; 16,13.

[10] Proverbi 3,5–6.

[11] http://www.gotquestions.org/walk-by-faith-not-by-sight.html.

[12] Ebrei 11,1.

[13] http://www.bible.ca/ef/expository-2-corinthians-5-7(2).htm.

[14] Vedi Matteo 14,28–31.

[15] https://www.gci.org/spiritual/faith/notsight.

[16] 2 Corinzi 5,7; Giovanni 20,29.

[17] Marco 7,37.

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