Anna Perlini
“Se lo costruisci, arriveranno” è una fase famosa tratta dal film L’uomo dei sogni, del 1979, che ispirò molti a sognare in grande.
Il fatto è che loro stavano già arrivando, ma la nostra casa stava diventando troppo piccola. Sto parlando dei giovani volontari che venivano da noi per un periodo di addestramento e per unirsi alle nostre attività nell’ex Jugoslavia, dove avevamo in affitto una casa che serviva anche da ufficio e da base per le nostre attività umanitarie.
Un giorno un amico di passaggio ebbe un’idea: “Dovreste trovare un posto più grande. Comprare una proprietà, costruire una casa più grande e più adatta, e smettere di buttare via soldi per l’affitto”.
Fino a quel punto avevamo preso in considerazione l’idea di affittare una casa più grande, ma comprare una proprietà, tanto più costruirci una casa, sembrava una cosa troppo pazza e rischiosa, fuori dai limiti! Dove avremmo trovato i soldi? Per non parlare della mole di documenti necessari, perché siamo stranieri.
Il nostro amico, un organizzatore di raccolte fondi professionista, continuò: “Su, sognate in grande! Il vostro lavoro sta fiorendo, il bisogno in questi posti è grande e dovreste espandervi. Cominciate a cercare in giro. Io vi aiuterò”.
Questo successe circa sette anni fa.
Cominciammo a cercare e a raccogliere fondi. Nel frattempo l’Europa entrò in una grave recessione economica e secondo la logica non sembrava il momento migliore per impegnarci in un progetto così grande e costoso. Tuttavia continuammo.
Poi, nel 2010, trovammo il terreno, che all’epoca assomigliava di più a una giungla. Ci voleva decisamente una bella dose d’immaginazione per visualizzare come sarebbe potuto uscire qualcosa di decente da quel terreno irregolare e roccioso, posto su un dislivello. Ci fece venire in mente come doveva essersi sentito Michelangelo mentre osservava il pezzo di marmo da cui ricavò la stupenda statua del David.
Inutile dire che ci rivolgemmo più volte al Signore per riceverne guida e conferma. Quando stavamo per cominciare il procedimento legale per comprare il terreno, ci disse in profezia: “Questo terreno è il frutto del sudore, delle lacrime e delle preghiere di molte persone. Siete giunti al regno per un momento come questo, quindi rivendicatelo per la mia gloria. Procedete con fede e con saggezza ed Io cementerò la vostra unità. Questo è il momento giusto. Vi sto guidando passo a passo. Confidate in Me. Riconoscetemi in tutte le mie vie e guardate come dirigerò i vostri passi”.
La nostra piccola squadra di volontari aveva poca o nessuna esperienza nel campo delle costruzioni. Mio marito, a sessant’anni, dopo una vita da insegnante e musicista, si mise gli abiti da lavoro e si buttò anima e corpo in questa nuova sfida. Alcuni amici si offrirono di aiutare con il materiale e con la loro manodopera specializzata, e tutti lottammo insieme giorno e notte per quello che non era più soltanto il nostro sogno ma era diventato anche l’aspirazione di molti altri che ci stavano vicino.
Quello stesso anno il terreno fu spianato e le fondamenta deposte: un inizio ben incoraggiante. Poi però le scartoffie, la burocrazia e le complicazioni tecniche rallentarono i progressi e l’anno successivo ci portò una serie di delusioni e frustrazioni. A volte ci chiedevamo seriamente se stessimo facendo la cosa giusta e in che cosa ci fossimo cacciati.
Il Signore ci diede nuovamente alcune parole incoraggianti:
State aiutando a cambiare la vita delle persone, mettendole in contatto con una prospettiva diversa e un mondo diverso, ispirandole a dare e facendole pensare a modi in cui possono essere una benedizione per gli altri. Vivendo con voi per qualche giorno, osservandovi e vedendo il vostro amore in azione, hanno anche la possibilità di vedere Me in voi. Il vostro modo di vivere è anche una testimonianza che necessita di poche parole di spiegazione; il fatto che avete dedicato la vita a servire Me e gli altri è forte e fa riflettere. La gente che viene a trovarvi è attratta da questo aspetto.
Vi ho dato una grande vocazione. Per questo ho chiamato e chiamerò altre persone per aiutarvi materialmente, per completare questa costruzione e darvi un aiuto in più per i vostri progetti, così che potrete aiutare i bisognosi in maniera ancora più efficace. È stato un anno difficile, ma dovrete lottare per mantenere la stessa concentrazione, perché molti sono in attesa di vedere se fate veramente sul serio. Molti aspettano di coinvolgersi e unirsi a voi in questa impresa. Nel corso delle cose, molte altre vite saranno cambiate.
Durante l’estate vennero alcuni amici che decisero di costruirci un forno per la pizza. Nel nostro libro degli ospiti, uno di loro scrisse: “Sono convinto che tutto il lavoro duro, il sudore e le risate non sono inutili, ma sono tutti ingredienti necessari per questo nuovo centro, dove molti si uniranno in gioia e amicizia per contribuire a costruire un mondo migliore”. Questo servì davvero ad ampliare la visione!
Dopo molti altri mesi passati in preghiera, con pazienza e con una fede ben salda, eravamo pronti a costruire. Tutto era a posto e finalmente le cose cominciarono a muoversi in fretta.
Nel giugno del 2013 ci trasferimmo lì, passammo un’estate molto impegnata e in settembre ci fu un’inaugurazione semplice ma molto toccante. Il posto si chiama “La Casa”. I nostri amici, i volontari che lavorarono ore interminabili, quelli che versarono sudore e lacrime, i giovani che erano venuti in visita: tutti votarono per questo nome.
Facciamo ancora fatica a ospitare tutte le persone che vengono a trovarci per i seminari estivi e durante l’anno. Dobbiamo costruire un altro piano e c’è ancora molto lavoro da fare all’esterno; ma è un sogno che si è avverato, molto al di là delle nostre aspettative. Questa casa è servita da focolare a molti e siamo grati di non esserci arresi per strada.
Se lo costruite, continueranno ad arrivare…
Pubblicato sull’Ancora in Inglese il 13 aprile 2016.