Compilazione
Oswald Chambers ha coniato uno dei miei mantra più famosi: “Lascia fare a Dio”. Queste [quattro] parole hanno catturato la sua fiducia nella completa sovranità di Dio. Ed è quel tipo di fiducia che ci dà una sicurezza divina.
La maggior parte dei nostri problemi emotivi sono un sintomo di un problema spirituale profondamente radicato: la mancanza di fiducia nel Dio sovrano. È la nostra mancanza di fiducia in Lui che ci porta ad alti livelli di sensi di colpa per il passato, stress nel presente e ansia per il futuro. Se glielo permettiamo, questo mostro a tre teste ci svuoterà di ogni grammo di sicurezza divina che possediamo, fino a farci perdere il nostro senso del destino.
Molti di noi trovano sicurezza nelle cose che possono controllare, ma è un falso senso di sicurezza. La sicurezza divina non è circostanziale, è provvidenziale. Troppo spesso lasciamo che le circostanze si mettano di mezzo tra Dio e noi. La sicurezza divina mette Dio tra noi e le circostanze. Quando questo succede, l’Onnipotente rende piccoli i giganti nella nostra vita.
Ammettiamolo: siamo maniaci del controllo. Vogliamo controllare le nostre circostanze. Vogliamo controllare gli altri. E in fondo vogliamo controllare anche Dio. Lo facciano in nome della santificazione, ma è una pseudo-santificazione. Non è nient’altro che un futile tentativo di fai-da-te. La mancanza di fiducia non è soltanto un rifiuto dell’aiuto divino. È un tentativo orgoglioso di aiutare Dio svolgendo il suo lavoro al suo posto. Giochiamo a essere Dio cercando di controllare tutti e tutto. Dio però non ci ha chiesto di essere Dio. Ci ha chiesto di essere noi stessi. E i nostri problemi di controllo in realtà sono problemi di fiducia. Meno confidiamo in Dio, più dobbiamo esercitare controllo.
Niente è più sfibrante spiritualmente, emotivamente o relazionalmente, del pretendere di poter mantenere in orbita i pianeti. Ed è vero anche l’opposto. La libertà più grande al mondo è il cedere il controllo e sottomettere la propria vita al Dio Sovrano. —Mark Batterson
Arrivare là
“Seguitemi”. —Marco 1,17
Uno degli ostacoli più grandi che si incontrano nell’avvicinarsi a Gesù è la scusa del nostro temperamento. Insieme alle nostre attrazioni naturali ne facciamo una barriera che si frappone al seguire Gesù. La prima cosa di cui ci rendiamo conto quando arriviamo a Gesù è che Lui non presta alcuna attenzione alle nostre attrazioni naturali. Abbiamo l’idea di poter consacrare i nostri talenti a Dio. Non si può consacrare quello che non è nostro; c’è una sola cosa che si può consacrare a Dio ed è il tuo diritto a essere te stesso.[1] Se lo lascerai a Dio, Lui ti userà per fare un esperimento divino. Gli esperimenti di Dio hanno sempre successo.
L’unico marchio di un santo è l’originalità morale che nasce dal suo abbandono a Gesù Cristo. Nella vita di un santo c’è una continua e incredibile sorgente di vita e originalità; lo Spirito di Dio è un pozzo di acqua sorgiva, perennemente pura. Il santo si rende conto che è Dio a progettare le circostanze e di conseguenza non si lamenta, ma si abbandona completamente a Gesù. Non trasformare le tue esperienze in un principio; lascia che Dio sia altrettanto originale con gli altri come lo è stato con te.
Se ti abbandoni a Gesù e vai quando ti dice “vieni”, Lui continuerà a dire “vieni” attraverso di te; vivrai la tua vita riproducendo l’eco del “vieni” di Cristo. Questo è il risultato di ogni anima che si è abbandonata a Gesù ed è andata da Lui. —Oswald Chambers
La partita a scacchi di Dio
Quando il Dio della scacchiera prende un pezzo e lo sposta in un’altra casella, lo scacco non si mette a discutere al riguardo. Non protesta; non cerca di impedire al Giocatore di farlo. Non dice: “No, non voglio andare in quella casella. Mi piace stare qui. No, voglio andare in quell’altra casella. No, sono un cavallo e non voglio saltare sopra a questo pezzo, voglio saltare sopra a quello”.
Gli scacchi non discutono con il loro Creatore o il loro giocatore; si sottomettono e rimangono dove Lui li mette. Ci credi? Allora perché ti preoccupi? Sei nelle sue mani! Pensaci, quando sei tentato di entrare in ansia e preoccuparti del futuro. Perché preoccuparsi? Sei nelle mani del Mastro Giocatore e se glielo permetti, ti metterà dove vuole Lui; dovresti confidare nel Padre celeste che ha a cuore i tuoi migliori interessi. Dio deve solo spostare te o le circostanze della tua vita in maniera da metterti dove ha più bisogno di te in quel momento particolare.
In tutta la mia vita l’ho servito in tantissimi modi. Non t’immagini nemmeno quanti. Sono andato dovunque la sua mano mi abbia spostato, in qualsiasi casella mi abbia voluto mandare; ho cercato di essere il pezzo che voleva che fossi.
Quante volte ho preso la decisione di fare qualcosa e il Signore mi ha bloccato? È davvero imbarazzante! Volevo fare tante cose che non sono riuscito a fare. Volevo andare in tanti posti dove non sono potuto andare. Abbiamo progettato più viaggi di quanti ne abbiamo fatti. Una delle ultime volte Dio mi ha fermato e mi ha dato qualcosa di molto migliore e più importante da fare, che ha finito con il farci raggiungere più gente. Le sue vie sono più alte delle nostre vie e i suoi pensieri più alti dei nostri pensieri.[2]
Dovremmo ringraziare Dio per tutti gli errori che non commettiamo! Perché non ringrazi Dio per tutti gli errori che non fai, invece di lamentarti per quelli che fai e dire: “Perché hai lasciato che facessi questo, Signore? Perché non mi hai fermato?” Forse voleva che imparassi che la decisione più importante da prendere è abbandonarsi al Maestro della Scacchiera. Puoi scegliere di non farlo. Sei una persona libera. Questo è un paese libero. Sta a te scegliere di mettere la tua vita nelle mani del Gran Maestro degli Scacchi, e se scegli di fare altrimenti, sei liberissimo di non farlo.
Perché non scegliere di mettere la vita nelle sue mani? Hai scelto di seguire il Signore e di servirlo, di scoprire la sua volontà per i tuoi piani e il tuo futuro. Lui è il Grande Maestro degli Scacchi e puoi fidarti che, qualsiasi mossa farà nella tua vita, farà in modo che tutte le cose cooperino al tuo bene. —David Brandt Berg
Pubblicato sull’Ancora in Inglese il 7 aprile 2016.