Il Dio vivente

Maggio 16, 2016

Peter Amsterdam

[The Living God]

Dopo aver letto ciò che la Bibbia dice sul Padre, il Figlio e lo Spirito Santo – la Trinità – è chiaro che Dio è più che semplice energia, o una forza. Invece di aver creato l’universo e poi avergli voltato le spalle, Egli interagisce con la sua creazione. Lo si vede nella Bibbia, a partire dal Vecchio Testamento fino a tutto il Nuovo Testamento, e soprattutto in Gesù, la seconda Persona della Trinità, che prese forma umana e visse sulla terra; e in seguito nello Spirito Santo che dimora eternamente nei credenti. Tutto ciò dimostra l’interazione continua tra Dio e la sua creazione.[1]

Dio vive! Ciò significa molto di più del semplice fatto che esiste. Egli interagisce con l’umanità e specialmente con chi lo ama e lo segue. La Bibbia dice che Egli esiste per il suo popolo, pronto a soccorrerlo, ad agire in sua difesa e a benedirlo per amore del suo nome.[2]

Dio è chiamato molte volte “il Dio vivente” sia nel Vecchio sia nel Nuovo Testamento. Vi viene descritto come vivo e interagente con il suo popolo. Nei Salmi, Davide scrisse: “L’anima mia è assetata di Dio, del Dio vivente. Quando verrò e comparirò davanti a Dio?”[3] Nel libro di Geremia si dichiara: “L’Eterno è il vero Dio, Egli è il Dio vivente e il re eterno”.[4] E quando gli fu chiesto chi fosse Gesù, “Simon Pietro, rispondendo, disse: ‘Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente’”.[5]

In 2 Corinzi 3,3, l’apostolo Paolo disse che i suoi seguaci erano come “una lettera di Cristo composta da noi, scritta non con inchiostro, ma con lo Spirito del Dio vivente”. “Il Dio vivente” è un termine usato per distinguerlo nettamente dagli idoli comunemente adorati nei tempi antichi. Le parole ebraiche usate nel Vecchio Testamento con riferimento agli idoli significano buono a niente, inutile, vano, privo di sostanza. Gli idoli non hanno vita, sono solo figure costruite dall’uomo, in totale contrasto con il Dio vivente e interagente.

Nello sfidare i falsi profeti e i loro idoli, il profeta Isaia dichiarò la differenza tra un Dio vivente che conosce ogni cosa – passata, presente e futura – e gli idoli che non sanno niente:

“Espongano [i loro dei (vedi versione Diodati)] e ci annuncino ciò che accadrà. Dichiarino quali erano le cose passate, perché le possiamo considerare e conoscerne il compimento; oppure annunciateci ciò che avverrà. Annunciate ciò che avverrà nel futuro, e così sapremo che siete dèi; sì, fate del bene o del male affinché rimaniamo sbigottiti nel vederlo insieme. Ecco, voi siete un nulla e la vostra opera è niente; chi vi sceglie è un abominio”.[6]

Il Dio vivente – l’Essere Supremo che creò l’universo e tutto ciò che è in esso, compresi noi – merita da noi fedeltà, adorazione, lode e amore. Dal punto di vista divino è un insulto adorare idoli inutili e senza vita.

La grazia di Dio

Sebbene le tre persone del Dio vivente — Padre, Figlio e Spirito Santo — abbiano in Sé una comunione perfetta secondo la loro natura divina, Dio entra in comunione anche con le sue creature e dimostra loro il suo amore. Noi non abbiamo diritto a esigere la sua attenzione, le sue benedizioni e così via. Anzi, se Dio non si fosse rivelato all’umanità, non sapremmo nemmeno che esiste. Ma non solo si è rivelato, è anche entrato in comunione con quelli che credono in Lui.

Come peccatori i cui peccati ci separano da Dio, come creature formate dal nostro Creatore, non possiamo fare nulla per meritare il suo amore, la comunione con Lui e le sue benedizioni; tuttavia ha accondisceso a concederci queste cose. Questo favore immeritato è conosciuto come la sua grazia [clemenza, compassione]. Ha scelto di darci liberamente il suo favore e il suo amore, anche se non ne siamo degni e non possiamo rivendicarli né in alcun modo guadagnarli. Li dà anche se sono ingiustificati, anche se non sono voluti, anche se sono osteggiati. Ha scelto di concederci il suo amore perché è, per sua natura ed essenza, compassionevole. La sua grazia è un dono immeritato, fatto da un Dio amorevole e compassionevole.

Il salmista ha parlato di questa grazia nei suoi Salmi: “L’Eterno è pietoso e giusto, il nostro Dio è misericordioso”;[7] “l’Eterno è misericordioso e pieno di compassione, lento all’ira e di grande benignità”.[8]

L’esempio più grande della grazia divina è la salvezza in Gesù. Nessuno può guadagnare o meritare la salvezza. A causa del peccato siamo destinati alla punizione, ma mediante l’amore divino, mediante la buona volontà di Gesù di assumere forma umana e morire per i nostri peccati, Dio ci ha fatto dono della salvezza. Siamo salvi per grazia. Non la meritiamo e non ne siamo degni; ci viene offerta da un Dio clemente che ci ama e ha dato suo Figlio per la redenzione di tutti. “Voi infatti siete stati salvati per grazia, mediante la fede, e ciò non viene da voi, è il dono di Dio”.[9]

La natura e il carattere di Dio sono clementi e compassionevoli ed Egli ci concede la sua grazia come dono per l’umanità. Dio è stupendamente generoso!

Conoscere Dio

Sebbene Dio si sia rivelato all’umanità mediante rivelazioni sia generiche che speciali, e sebbene siamo arrivati a capire il dono della salvezza grazie alla sua Parola, come Cristiani possiamo accrescere la nostra conoscenza di Lui e delle sue vie mediante il rapporto personale che abbiamo con Lui. Lo Spirito Santo dimora in noi.[10] Conosciamo Gesù, quindi conosciamo il Padre.[11] Poiché amiamo Gesù, siamo amati dal Padre e Gesù si manifesta a noi.[12] Mentre la Bibbia ci ha rivelato Dio, la salvezza ci ha reso suoi figli e questo ci offre l’opportunità di conoscerlo personalmente.[13]

Alcuni aspetti della natura di Dio, del suo essere e del suo carattere, sono cose che, sebbene in senso limitato, abbiamo anche noi, come esseri umani creati a sua immagine; altri invece non li abbiamo. Per esempio, possiamo essere anche noi santi, misericordiosi e giusti, possiamo essere buoni e premurosi – tutte doti divine. Comunque Dio è infinitamente santo, misericordioso e amorevole. Non solo ha, ma è questi attributi, senza alcun limite. Poiché siamo creati a sua immagine, possiamo avere una minima parte di queste qualità, ma Dio le ha in maniera incommensurabile. Molti teologi affermano che ciò che Dio fa, Dio è. Non si limita ad amare: è amore. Non è solo giusto: è la giustizia, la saggezza, la misericordia e così via.

Anche se non saremo mai in grado di comprendere tutto ciò che c’è da sapere su Dio, possiamo sapere di Lui le cose che ci ha rivelato. Alcune le conosciamo in termini generali, tramite il mondo intorno a noi ­– la sua creazione. Altre le impariamo in modo più specifico mediante il veicolo principale con cui si è rivelato all’umanità: la Bibbia. All’interno delle sue pagine ci sono le cose che Dio ha raccontato di Sé. Non ci ha detto tutto di Sé, però, quindi nessuno può capire completamente ogni cosa che c’è da sapere su di Lui. Gran parte di ciò che ci ha detto è misteriosa e quindi difficile da comprendere a fondo.

Alcune cose riguardanti Dio sono misteriose per natura, ma ciò che Egli ha detto attraverso la sua creazione e attraverso la sua Parola è in ogni caso quello che ha rivelato su di Sé all’umanità. Queste rivelazioni ci dicono molte cose su di Lui e ciò che impariamo grazie a esse ci induce ad amarlo, lodarlo e a confidare in Lui.

Pubblicato originariamente in Inglese nel 2012. Adattato e ripubblicato sull’Ancora in Inglese il 7 marzo 2016.


[1] Jack Cottrell, What the Bible Says About God the Creator (Eugene, Wipf and Stock Publishers, 1996), 388.

[2] Giosuè 3,10.

[3] Salmi 42,2.

[4] Geremia 10,10.

[5] Matteo 16,16.

[6] Isaia 41,22–24.

[7] Salmi 116,5.

[8] Salmi 145,8.

[9] Efesini 2,8.

[10] Giovanni 14,16–17.

[11] Giovanni 14,8–9.

[12] Giovanni 8,19.

[13] Giovanni 1,12.

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