Proteso verso il futuro

Gennaio 29, 2016

Compilazione

[Pressing On]

Non che io abbia già ottenuto tutto questo o sia già arrivato alla perfezione; ma proseguo il cammino per cercare di afferrare ciò per cui sono anche stato afferrato da Cristo Gesù. Fratelli, io non ritengo di averlo già afferrato; ma una cosa faccio: dimenticando le cose che stanno dietro e protendendomi verso quelle che stanno davanti, corro verso la mèta per ottenere il premio della celeste vocazione di Dio in Cristo Gesù. —Filippesi 3,12-14[1]

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Quando ripenso al passato, trovo utile ricordare che il nostro domani non è limitato dal nostro ieri. Non importa quali decisioni tu abbia preso in passato o altri possano aver preso per te, e a che punto ti trovi oggi, il futuro è sempre radioso come le promesse di Dio — e una di queste è “se puoi credere, ogni cosa è possibile”.[2] Se non ti piace la tua situazione presente, sei in tempo per cambiarla.

Se alcune scelte che hai fatto sembrano aver avuto un cattivo risultato, o uno che non avevi in mente, ricorda che probabilmente non hai ancora visto il risultato finale. Quello che sembra una pietra o un serpente, potrebbe ancora rivelarsi una pagnotta — o un pasto di tre portate di benedizioni.[3] Come disse una volta Orson Welles, “il lieto fine dipende da dove finisci la storia”. Quel principio certamente vale per quelli che amano il Signore; Lui sistemerà tutto per il nostro bene. Oppure, detto in maniera diversa, “tutto andrà bene alla fine; e se non va bene, allora non è ancora giunta la fine”

Quando ripensi al passato, conta anche le tue benedizioni, non solo i momenti di “se solo avessi”. Ricorda le cose buone, piacevoli, ammirevoli e lodevoli che fanno anch’esse parte della tua vita.[4] E ringrazia il Signore per il meraviglioso futuro che passerai con Lui, qui sulla terra ed eternamente in cielo! —Maria Fontaine

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Occhi puntati sulla meta

Chi corre in una gara non continua a guardarsi indietro per vedere chi c’è alle sue spalle, per non inciampare e sbattere la faccia per terra. Invece rimane attento al traguardo che gli sta davanti. Quante persone conosci che sembrano vivere guardando indietro? Contano le perdite, i rimpianti, i fallimenti. Non c’è da stupirsi che si sentano battute.

Grazie a Dio per il perdono! In Cristo possiamo trovare perdono per i nostri insuccessi. In Cristo possiamo trovare la grazia per perdonare anche le ferite più profonde. Così Paolo non si guarda indietro. “Dimenticando” è la traduzione del verbo greco epilanthanomai, “non avere ricordo di qualcosa, dimenticare”. Non penso che ciò significhi che la nostra mente è interamente ripulita da qualsiasi ricordo di ferite e insuccessi del passato, ma che scegliamo di non pensarci più. Scegliamo di non ricordare, ma di guardare avanti.

Non possiamo correre guardando indietro. Dobbiamo rivolgere la mente e il cuore alla gara presente e alla nostra meta. Paolo guarda la linea del traguardo, in greco skopos, da una radice che significa “guardare nella distanza”. Ecco il traguardo distante su cui si fissa lo sguardo, “la meta o l’obiettivo che uno vede davanti a sé”.

Quando studiavo alle superiori, giocavo nella squadra di tennis scolastica. Quante volte l’allenatore ci gridava: “Tieni gli occhi sulla palla!” Nel baseball, il battitore deve tenere gli occhi sulla palla. Un Cristiano deve tenere gli occhi sulla sua meta: una resa completa e la comunione con Gesù Cristo. Se i nostri occhi si abbassano sul mondo temporale, perdiamo di vista quello spirituale e di conseguenza l’orientamento. Dimentica le cose che stanno dietro. Tieni gli occhi puntati sulla meta! —Dr. Ralph F. Wilson

Protenditi verso ciò che sta davanti

Nessuno ha mai vinto una gara concentrandosi sulle cose già passate. Se vogliamo partecipare a questa gara fino in fondo, dovremo prendere l’abitudine di dimenticare.

Paolo aveva un passato, ma per essere efficiente per Cristo, dovette lasciarselo alle spalle. Prima malmenava i Cristiani e li faceva buttare in prigione. Fu complice dell’omicidio di Stefano. Che razza di discepolo inutile sarebbe stato, se non avesse confessato i suoi peccati passati e chiesto perdono al Signore? Non si può fare una corsa appesantiti dalle colpe del passato; bisogna confessarle, chiedere perdono al Signore, lasciarle ai piedi della croce e scegliere di allontanarsene. Il Signore ti perdonerà, ma se scegli di non perdonare te stesso, decidi di restare intrappolato nel passato.

Mentre correva la sua gara, Paolo ebbe questa visione di stare sul podio davanti a Re Gesù e di sentirlo dire: “Ben fatto!” Quello era al centro della sua attenzione. Aveva gli occhi puntati sul premio. Guardava in avanti.

In qualsiasi punto di questa gara ti trovi, tira dritto. Protenditi, proiettati verso ciò che ti sta davanti. Mettici tutto quello che hai. Sarà necessario, ma con l’aiuto di Dio arriverai fino in fondo. Prenditi questo come motto per il resto della tua vita:

“Ma una cosa faccio: dimenticando le cose che stanno dietro e protendendomi verso quelle che stanno davanti, corro verso la mèta per ottenere il premio della celeste vocazione di Dio in Cristo Gesù”.[5]David McChesney

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Quando ripensiamo al nostro passato, spesso proviamo qualche rimpianto e vorremmo aver fatto questo o quello, o almeno aver fatto certe cose meglio.

Il Signore, più di chiunque altro al mondo, sa esattamente come si sente ognuno di noi, perché conosce il nostro cuore e i nostri pensieri. Ogni nostro singolo pensiero, oltre che ogni singola azione, è scritto nel suo libro. In esso ci sono anche i risultati dei nostri pensieri, delle nostre preghiere e delle nostre azioni: le menti cambiate, i cuori toccati, le vite trasformate e gli effetti avuti sulle persone intorno a noi e sul mondo stesso.

Quando riflettiamo sul nostro passato, ne vediamo solo una piccola parte e, per giunta, in maniera imperfetta. Il Signore però vede il processo di formazione di un uomo o di una donna: la profondità della compassione che abbiamo guadagnato, la saggezza che abbiamo ottenuto e la maturità che abbiamo sviluppato grazie a tutte le nostre esperienze. La Bibbia dice che il sentiero del giusto è come una luce che risplende sempre più radiosa fino al giorno pieno.[6] Ha promesso di illuminare davanti a noi il sentiero del nostro futuro, mentre ci guida al giorno in cui riconcilierà a Se stesso tutte le cose.[7]Maria Fontaine

Pubblicato sull’Ancora in Inglese il 5 gennaio 2016.


[1] NR.

[2] Marco 9,23.

[3] Luca 11,11–13.

[4] Filippesi 4,8.

[5] Filippesi 3,13–14 NR.

[6] Proverbi 4,18.

[7] Colossesi 1,20.

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