La nascita di Cristo preannunciata

Dicembre 22, 2015

Compilazione

[Christ’s Birth Foretold]

Tutto ciò avvenne, affinché si adempisse quello che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «La vergine sarà incinta e partorirà un figlio, al quale sarà posto nome Emmanuele», che tradotto vuol dire: «Dio con noi». —Matteo 1,22-23[1]

*

Nel Vecchio Testamento vi sono oltre 330 profezie che parlano di Cristo. La probabilità che tutte trovino adempimento è così infinitesimale che è considerata praticamente impossibile. Tuttavia tutte si sono avverate come predetto.

Matteo fa riferimento a quattro notevoli profezie riguardanti la nascita di Gesù. Maria, madre di Gesù, era promessa in matrimonio a Giuseppe, ma prima che fossero venuti a stare insieme, lo Spirito Santo scese su di lei, che concepì. Giuseppe fu avvertito in sogno di prendere Maria in casa sua come sua moglie, perché ciò che era stato concepito in lei era opera dello spirito Santo. Matteo 1,23 dice: “La vergine sarà incinta e partorirà un figlio…”. Isaia l’aveva profetizzato settecento anni prima che avvenisse.

Cristo sarebbe nato a Nazaret, dove vivevano Maria e Giuseppe, ma Cesare Augusto volle fare un censimento di tutta la popolazione dell’impero romano. Ogni famiglia doveva andare a registrarsi nella città natale dei suoi padri. Giuseppe veniva da Betlemme, così fecero quel viaggio difficile e Gesù nacque la notte stessa in cui vi arrivarono. Matteo 2,6 dice: “E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei affatto la minima fra le città principali di Giuda; perché da te uscirà un principe, che pascerà il mio popolo Israele”. Ciò era stato predetto in Michea 5,2, settecento anni prima che avvenisse.

Erode, temendo che fosse nato un nuovo re dei Giudei, decretò che fossero uccisi tutti i bambini maschi di Betlemme e dintorni sotto i due anni. Giuseppe fu avvertito in sogno di prendere Maria e il bambino e fuggire in Egitto, dove rimasero fino alla morte di Erode. Matteo 2,15 dice: “Affinché si adempisse quello che fu detto dal Signore per mezzo del profeta: Fuori d’Egitto chiamai mio figlio”. Questa profezia era stata scritta ottocento anni prima, in Osea 11,1.

Alla morte di Erode, Maria, Giuseppe tornarono a Nazaret con Gesù, che ì crebbe. Matteo 2,23 dice: “Sarà chiamato Nazareno”. Ciò si riferisce al versetto in Isaia 11,1, scritto oltre settecento anni prima, che dice: “Un ramoscello uscirà dal tronco di Isai e un germoglio spunterà dalle sue radici”. In Ebraico la parola che indica un ramo è “nazir”, e il versetto era letto e interpretato come: “Dal tronco di Isai un Nazareno porterà frutto”. Una cosa notevole, visto che a quei tempi il paesino di Nazaret non esisteva nemmeno.

La nascita di Gesù fu anticipata secoli prima. Egli venne al mondo “per salvare il suo popolo dai loro peccati”. [2]Charles Price

Profezie messianiche

Centinaia di anni prima che Gesù nascesse a Betlemme, i profeti del Vecchio Testamento predissero la sua venuta. Ci sono profezie messianiche riguardanti la sua nascita, il suo ingresso trionfale a Gerusalemme, il suo tradimento da parte di Giuda, il suo processo, la sua crocifissione, la sua sepoltura e la sua trionfante risurrezione. Le loro non erano profezie generiche sulla venuta di un “messia”, ma contenevano dettagli specifici circa luoghi, tempi ed eventi che si adempirono in un solo uomo: Gesù Cristo.

Circa 750 anni dalla nascita di Cristo, il profeta Isaia profetizzò: “Il Signore Stesso vi darà un segno, ecco, la giovane concepirà, partorirà un figliuolo, e gli porrà nome Emmanuele”.[3] Come sapete, Maria era una vergine promessa in sposa a Giuseppe, un falegname di Nazaret, quando un giorno le apparve un angelo che le disse: “Lo Spirito di Dio verrà su di te e la potenza dell’Eterno ti coprirà con la sua ombra. Perciò il Santo che nascerà da te sarà chiamato il Figlio di Dio”.[4] Emmanuele significa “Dio con noi”, che è proprio quello che Gesù è, quando lo riceviamo: Dio è con noi.

Un’altra profezia di Isaia dice: “Poiché un bambino ci è nato, un Figlio ci è stato donato; sulle sue spalle è la sovranità; sarà chiamato Meraviglioso Consigliere, Dio potente, Padre Eterno, Principe della Pace”. Questo dimostra che gli antichi Ebrei credevano che Dio avesse un figlio, che sarebbe nato nella carne e che secondo la profezia sarebbe stato chiamato “Dio potente”.[5]

Michea, profetizzando nell’ottavo secolo avanti Cristo, predisse: “Da te, Betlemme di Efrata, pur piccola tra le migliaia di Giuda, da te mi uscirà Colui che sarà Dominatore in Israele, le cui origini risalgono ai tempi antichi, ai giorni eterni”.[6] Anche se la nazione ebraica non lo accettò come suo governante, la profezia disse che “sarà dominatore”. Ciò avviene spiritualmente adesso per chi accetta volontariamente la sua autorità di Messia, e avrà luogo letteralmente alla sua Seconda Venuta.

Le origini di Gesù “risalgono ai tempi antichi, ai giorni eterni”. Gesù stesso disse: “Prima che Abramo fosse nato (cioè verso il 2.000 a.C.), Io SONO”.[7] Si riferiva così a sé come al Dio che si era rivelato a Mosè nel cespuglio ardente come “IO SONO COLUI CHE SONO”:[8] il Figlio di Dio, eternamente presente.

Una profezia di Isaia ci dice: “È stato arrestato, giudicato e condannato, chi si affligge tra i suoi discendenti? È stato eliminato dal mondo dei vivi, colpito a morte per i peccati del suo popolo”.[9] Nel corso del processo a Gesù, Pilato chiese ai Giudei: “‘Volete dunque che vi liberi il re dei Giudei?’ Allora tutti di nuovo gridarono, dicendo: ‘Non costui, ma Barabba’.”[10] Dopo aver interrogato Gesù, Pilato si rivolse tre volte ai Giudei, affermando: “Io non trovo in lui alcuna colpa”. Il suo giudizio, dunque, fu che era innocente delle accuse lanciate contro di Lui.[11]

Ma quelli non si accontentavano di lasciarlo in prigione né erano soddisfatti che fosse stato trovato innocente, così, usando la loro influenza politica su Pilato, alla fine lo convinsero a cedere alla folla assetata di sangue. Così, dopo averlo “arrestato e condannato”, “lasciò Gesù nelle loro mani perché fosse crocifisso”.[12]

Verso il 1.000 a.C., il Re Davide profetizzò: “Cani m’han circondato; uno stuolo di malfattori mi ha attorniato; mi hanno forato le mani e i piedi. Posso contare tutte le mie ossa. Spartiscono tra loro i miei vestimenti e si tirano a sorte la mia veste”.[13]

Vediamo l’adempimento di questa profezia nel Nuovo Testamento: “I soldati, quando ebbero crocifisso Gesù [forato le mani e i piedi], presero le sue vesti e se ne fecero quattro parti, una per ciascun soldato, e la tunica. Ora la tunica era senza cuciture, tessuta per l’intero dall’alto in basso. Dissero dunque tra di loro: ‘Non la stracciamo, ma tiriamo a sorte a chi tocchi’”. [14] Ai tempi di Davide gli Ebrei non praticavano la crocifissione (infatti, lapidavano i colpevoli), ma Davide predisse per il Messia una morte di questo tipo, un metodo di esecuzione praticamente sconosciuto dagli Ebrei di quel tempo – e predetta mille anni prima che avvenisse!

Chi altro nacque da una vergine a Betlemme, fu chiamato Dio, fu proclamato innocente ma crocifisso ingiustamente mentre i soldati si dividevano le sue vesti, fu associato con gli empi nella sua morte, ma sepolto nella tomba di un ricco per poi risorgere dai morti... tutto questo in adempimento di profezie? La risposta ovviamente non può essere che Gesù.

Gesù venne sulla terra e morì su quella croce perché amava te e amava me. Ci ha amato tanto da prendere la punizione che ci meritavamo, da morire ed essere separato da suo Padre per portarci l’amore di Dio e la vita eterna! Come dice un’altra profezia: “Noi tutti eravamo come pecore smarrite, ognuno seguiva la sua strada, ma il Signore ha fatto pesare su di lui le colpe di tutti noi. Non vi fu inganno nella sua bocca, ma al Signore piacque stritolarlo con la sofferenza; ha offerto la vita [di Gesù] in sacrificio di espiazione [per i nostri peccati]. Infatti renderà giusti davanti a me un gran numero di uomini, perché si è addossato i loro peccati”.[15]

È molto semplice: Gesù è morto per noi. E Dio ha dato tutte queste profezie, le ha fatte scrivere e le ha preservate così da rinsaldare la nostra fede e aiutarci a credere che “Dio ha tanto amato il mondo che ha dato il suo unigenito Figliuolo, affinché chiunque creda in Lui non perisca, ma abbia la vita eterna”.[16]David Brandt Berg

Pubblicato sull’Ancora in Inglese il 22 dicembre 2015.


[1] NR.

[2] Matteo 1,21.

[3] Isaia 7,14.

[4] Luca 1,35.

[5] Isaia 9,6; 750 a.C.

[6] Michea 5,2; 750 a.C.

[7] Giovanni 8,58.

[8] Esodo 3,14.

[9] Isaia 53,8.

[10] Giovanni 18,39–40.

[11] Giovanni 18,38; 19,4.6.

[12] Giovanni 19,16.

[13] Salmi 22,16–18; 1000 a.C.; vedi anche Zaccaria 12,10; 13,6.

[14] Giovanni 19,23–24.

[15] Isaia 53,6.9–11; 750 B.C.

[16] Giovanni 3,16.

Copyright © 2024 The Family International