Il Dio onnipotente

Agosto 27, 2015

Compilazione

[The Omnipotent God]

Che significato ha per noi un Dio onnipotente? La definizione di “Onnipotente” è: un essere che può ogni cosa, che ha una potenza grande e illimitata, o infinita. Ma che effetto ha l’onnipotenza di Dio su ognuno di noi individualmente?

Quando parliamo dell’onnipotenza di Dio, siamo tentati di pensare che sia una caratteristica non disciplinata, cioè che tutto quello che succede sia la volontà di Dio. Dio può fare tutto quello che vuole e le nostre preghiere di solito sono un appello alla sua onnipotenza. Ci tirerà fuori dalle difficoltà che stiamo affrontando? Guarirà una persona che ci sta a cuore? Interverrà in tutte le guerre, le sofferenze e le perdite che avvengono nel mondo?

C’è una ben nota ipotesi che Dio non può essere onnipotente e allo stesso tempo essere amore assoluto. Se è onnipotente, allora la stessa esistenza di sofferenze e devastazioni indica che non può essere amore assoluto. Se Dio è amore assoluto e desidera il meglio per noi, allora non può essere anche onnipotente, perché sembra incapace di impedire il dolore e la confusione che hanno luogo nella nostra vita e nel mondo. Questo ci spinge a chiederci che cosa sta mai facendo Dio?

Galati 3,22 dice: “La Bibbia ha dichiarato che tutti sono prigionieri del peccato” [TILC]. In tre occasioni Gesù disse che Satana è il principe di questo mondo e 1 Giovanni 5,19 dice: “Noi sappiamo di appartenere a Dio, e sappiamo che tutto il mondo intorno a noi si trova sotto il potere del diavolo”. Sono versetti che non possiamo nascondere sotto il tappeto, tuttavia molti di noi si sentono giustificati nell’accusare Dio d’inazione. Dio però non si guarda semplicemente intorno per poi sistemare le cose con uno schiocco di dita. Anche se è perfettamente in grado di intervenire in quel modo, non lo fa perché vuole che ognuno di noi arrivi a conoscerlo. E questo è una caratteristica divina perfettamente disciplinata. […] Ma quando c’è una preghiera, quando c’è fede e c’è amore per Dio attraverso Gesù Cristo, il suo intervento è assicurato.

Non siamo mai tanto vicini a Dio come quando ci troviamo in mezzo a sofferenze e difficoltà. Quando arriviamo a vivere in perfetta dipendenza da Lui, Lui mette la sua agenda nel nostro cuore e ci riempie della sua pace. Può darsi che guarisca la persona che ci sta a cuore e dissolva le nostre avversità, oppure no, ma troviamo pace nel fatto che abbiamo un Dio onnipotente che trae il bene da ogni situazione. —Charles Price

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Grazia onnipotente

La potenza di Dio è infinita, nel senso che non ha alcun limite, è incommensurabile. Di conseguenza Egli non ha solo il potere di fare le cose che ha fatto, ma anche di fare cose che potrebbe fare ma non ha fatto. Alcuni esempi di ciò li troviamo nella Bibbia a proposito del far sorgere dei figli di Abramo dalle pietre, o di mandare legioni di angeli a salvare Gesù. Anche se ha poteri illimitati, e quindi la capacità di fare queste cose, non le fece.

Le Scritture affermano che Dio può fare ogni cosa, ma allo stesso tempo dichiarano che ci sono alcune cose che Dio non può fare. Non può negare se stesso, andando contro la propria natura e il proprio carattere.[1] Non può mentire.[2] Non può essere tentato dal male, o tentare altri con il male.[3] Non può comportarsi in modo malvagio né pervertire la giustizia. Non violerà la propria rettitudine.

Quando la Bibbia dice che Dio è onnipotente e può fare qualsiasi cosa, bisogna capire che Dio può fare qualsiasi cosa che sia conforme alla sua natura e al suo carattere.

L’onnipotenza divina è un fattore importante che rinforza la nostra fede in Lui, perché non è una persona che faccia affermazioni e promesse che non ha il potere di adempiere. Dio ha il potere di realizzare ciò che ha promesso. Ha promesso che tutto il mondo sarebbe stato benedetto attraverso Abramo; che la stirpe, la discendenza di Davide sarebbe stata eterna; che il Messia sarebbe nato a Betlemme, avrebbe sofferto e sarebbe morto per i peccati dell’umanità: l’ha fatto. Ha profetizzato degli avvenimenti con secoli di anticipo: si sono avverati. Quando leggiamo le promesse che ci ha fatto, possiamo confidare completamente in ciò che ha detto, perché è il Creatore onnipotente, sostentatore dell’universo e di tutto ciò che contiene. Colui che è potenza infinita è nostro Padre e noi siamo suoi figli. Siamo al sicuro tra le sue braccia.

Come peccatori i cui peccati ci separano da Dio, come creature formate dal nostro Creatore, non possiamo fare nulla per meritare il suo amore, la comunione con Lui, le sue benedizioni; tuttavia ha accondisceso a concederci queste cose. Questo favore immeritato è conosciuto come la sua grazia [clemenza, compassione]. Ha scelto di darci liberamente il suo favore e il suo amore, anche se non ne siamo degni; non possiamo rivendicarli né guadagnarli in alcun modo. Li dà anche se sono ingiustificati, anche se non sono voluti, anche se sono osteggiati. Ha scelto di concederci il suo amore perché è, per sua natura ed essenza, compassionevole. La sua grazia è un dono immeritato, fatto da un Dio amorevole e compassionevole. —Peter Amsterdam

La sua potenza

“Riconosco che puoi tutto, e che nessun tuo disegno può essere impedito”.[4] Così Giobbe rese testimonianza alla grandezza (onnipotenza) di Dio. Onnipotenza in pratica significa avere la potenza di fare qualsiasi cosa che Dio, nella sua perfezione razionale e morale, voglia fare. Ciò non significa che possa fare letteralmente tutto: non può peccare, mentire, cambiare la sua natura o rifiutare le esigenze del suo carattere santo;[5] e non può nemmeno creare un circolo quadrato, perché la nozione di circolo quadrato è auto-contraddittoria; non può nemmeno smettere di essere Dio. Ma tutto ciò che vuole e promette, può fare e lo farà.

Fu una cosa eccessiva per Davide dire: “Ti amo, o Eterno, mia forza. L’Eterno è la mia rocca, la mia fortezza e il mio liberatore, il mio Dio, la mia rupe in cui mi rifugio, il mio scudo, la potenza della mia salvezza, il mio alto rifugio”?[6] Fu eccessivo per un altro salmista dire: “Dio è per noi un rifugio e una forza, un aiuto sempre pronto nelle avversità”?[7] Non quando sapevano che Dio è onnipresente e onnipotente. […] La consapevolezza della grandezza di Dio (e la sua onnipresenza e onnipotenza sono aspetti della sua grandezza) produce naturalmente grande fede e grande gioia. —J. I. Packer

Conforto nell'onnipotenza di Dio

Quando ti capita di preoccuparti di qualcosa, renditi conto che non c’è niente di troppo grande per Dio. Lui stesso ti dice: “Ecco, io sono l’Eterno, il Dio di ogni carne; c’è forse qualcosa troppo difficile per me?”[8] Niente è difficile per Lui perché la sua potenza è infinita. A. W. Pink ha scritto:

“Ben fanno i santi a confidare in un tale Dio! Egli è degno di fiducia implicita. Niente è troppo difficile per Lui. Se Dio lesinasse la sua forza e ponesse limiti alla sua potenza, tanto varrebbe disperarsi. Vedendo però che Egli è rivestito di onnipotenza, nessuna preghiera è troppo difficile perché vi dia risposta, nessun bisogno troppo grande perché non possa supplirvi, nessuna passione troppo forte perché non possa attenuarla, nessuna tentazione troppo forte perché non possa liberarcene, nessuna tristezza troppo grande perché non possa alleviarla”. —John Macarthur Jr.

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Come l’onnipotenza è un oceano insondabile, così il conforto che ne traiamo è un torrente inesauribile. Che gran conforto ci dà il sapere che abbiamo un Dio che può fare ciò che vuole: non c’è niente di tanto difficile che non possa realizzare, niente di tanto forte che non possa superare! Non devi aver paura degli uomini, poiché hai Uno che può fermarli, né timore dei diavoli, poiché hai Uno che li incatena. La sua potenza non si esaurì con la creazione; non s’indebolisce per la manutenzione di tutto ciò che ha fatto. A favore di chi il Signore mostrerebbe il suo braccio eterno e il tuono incomprensibile della sua potenza, se non dei suoi figli? —Stephen Charnock

Pubblicato sull’Ancora in Inglese il 9 luglio 2015.


[1] 2 Timoteo 2,13.

[2] Tito 1,2.

[3] Giacomo 1,13.

[4] Giobbe 42,2.

[5] Numeri 23,19; 1 Samuele 15,29; 2 Timoteo 2,13; Ebrei 6,18; Giacomo 1,13, 17.

[6] Salmi 18,1–2.

[7] Salmi 46,1.

[8] Geremia 32,27.

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